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La discussione al riguardo mostra, in ogni caso, che l adozione di un regime punitivo più favorevole per i casi di concorrenza delle realizzazioni La legge penale prevede due regimi punitivi alternativi applicabili al contesto attuale: quello dell art. del codice penale, che consiste in un regime di accumulo materiale delle sanzioni associate ad atti criminali concomitanti; e quello dell arte. del codice di procedura penale, che consiste in un regime di formazione di un unica sanzione o di esasperazione della pena maggiore, a condizione che i reati concorrenti siano della stessa specie, vale a dire, purché incidano sullo stesso bene giuridico.
Nel caso di entrambi i regimi, il regime di gara ideale (e mediale), che consiste nell asperazione aggravata o nell assorbimento della pena corrispondente al reato più grave, è più favorevole. Il principio del ne bis in idem nel diritto penale tipico nell unità dei fatti - vale a dire, nei casi di concorrenza ideale - è una determinazione che il legislatore può certamente approvare, ma che in nessun caso è obbligato ad approvare.
E poiché ogni contesa ideale è, in effetti, una contesa di reati i cui rispettivi contenuti di illegalità sono reciprocamente indipendenti - poiché altrimenti sarebbe necessario affermare, piuttosto, una contesa apparente - la questione non rientra nell ambito del principio ne bis in dem. Ciò significa che la domanda su quale sia il regime punitivo applicabile nei casi di concorrenza ideale, rispetto a quella applicabile nei casi di concorrenza reale, non dipende dall ambito del divieto di puntura multipla, perché è già qui di una determinazione legislativa, in circostanze in cui il divieto della pena multipla non è vincolante per il legislatore. d) Scontro: l unità di fatto e il concorso omogeneo ideale Come il concorso reale, il concorso ideale può assumere due forme, a seconda che i due o più reati che si trovano in una situazione di unità di fatto, nei termini appena esposti , corrispondono alla realizzazione di due o più diversi tipi di criminalità o alla realizzazione dello stesso tipo di penale due o più volte.
Nel primo caso, il concorso ideale prende la forma di un concorso eterogeneo; nel secondo caso, di una competizione omogenea. Pertanto, se attraverso un singolo colpo di arma da fuoco si realizza la realizzazione di due diversi tipi di criminali, ad esempio la descrizione dell omicidio e la descrizione dell ab, sappiamo già che dobbiamo riconoscere l esistenza di due reati o fatti diversi criminali, in relazione a una contesa ideale eterogenea.
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Inoltre, se attraverso la detonazione di una bomba il tipo penale dell omicidio viene eseguito tre volte - perché a causa dell esplosione vengono uccise tre persone -, allora è necessario riconoscere l esistenza di tre diversi reati o atti criminali, in omogenea relazione di concorso ideale.
Quest ultimo si trova spesso di fronte a un importante obiezione. Poiché esistono approcci che propongono di escludere la possibilità di un concorso omogeneo ideale che sarà soggetto al regime previsto dall art. del codice penale. Per fare ciò, vengono generalmente invocati due argomenti.
In primo luogo, si sostiene che il concetto di fatto, su cui si basa il legislatore inc. º dell arte. , coprirebbe non solo l azione, ma anche il risultato, fintanto che è, in effetti, un reato di risultato, per il quale sarebbe necessario riconoscere tanti fatti quanti sono i risultati criminali presi in considerazione.
Ma il problema è che questa argomentazione, diversamente da quanto sostenuto da coloro che la invocano, non può semplicemente portare alla conclusione che la possibilità di riconoscere un concorso omogeneo ideale ai sensi dell art. . R of Justice Studies - No. - Anno coerente, lo stesso dovrebbe valere per qualsiasi caso di contesa ideale eterogenea di due o più reati di risultato. Pertanto, nel caso del suddetto esempio, in cui una persona provoca la morte di una donna incinta e anche la morte del feto che porta nel suo grembo attraverso lo stesso tiro di un arma da fuoco, è evidente che - sotto l ipotesi che i rispettivi budget di imputazione siano soddisfatti - saremmo in presenza di due reati di risultato, nella misura in cui sia la consumazione dell omicidio che la consumazione dell ab dipendono dal verificarsi di un risultato.
Pertanto, il criterio che, ai fini dell applicazione dell art. , ci sarebbero sempre tanti fatti quanti risultati, nel caso del campione la conclusione dovrebbe essere quella di negare l esistenza di un concorso ideale (eterogeneo), per sostenere, invece, l esistenza di un concorso reale. Ma questa è una conclusione che in generale i sostenitori della tesi qui criticata non sono disposti a convalidare. Quindi, il primo argomento è distorto in questo, dal punto di vista della relazione in cui si trovano i concetti di fatto e di risultato, ai fini dell applicabilità dell arte. del codice penale, non vi è alcuna differenza tra casi di concorrenza omogenea e casi di concorrenza eterogenea. Il secondo argomento, d altra parte, indica i termini in cui il regime di determinazione della sanzione previsto dall inc. º dell arte. lo renderebbero inapplicabile ai casi di contesa ideale omogenea.
Questo, nella misura in cui questo regime consiste nell identificare quale sia la pena corrispondente al reato più grave, che assorbe la pena di altri reati concorrenti, al fine di procedere ad imporlo sulla sua soglia massima: -assorbimento aggravato-. Quindi, si dice, un tale regime non sarebbe applicabile se i due o più reati concorrenti fossero di uguale gravità, il che è esattamente ciò che accadrebbe in una situazione di concorrenza ideale omogenea.
Ma l argomento precedente non è consapevole del fatto che lo stesso problema potrebbe sorgere in una situazione di concorrenza ideale eterogenea. Perché è ovvio che due o più reati di specie diverse in senso stretto - nel senso che ciascuno di essi consiste nella realizzazione imputabile di un diverso tipo di penale - può la tesi secondo cui l ab è un reato la cui consumazione dipende dalla produzione Il risultato della morte del feto non è stato senza polemiche nella dottrina tradizionale. Il principio del ne bis in idem nel diritto penale è altrettanto grave in termini di penalità. Pensa, ad esempio, nel caso di un soggetto che provoca un ab, esercitando violenza sulla donna incinta, a seguito della quale subisce lesioni fisiche che causano infertilità.
Nella misura in cui l autore ha persino agito con l intento finale sulla produzione di detto risultato di lesione corporale, consistente nella -impotenza- della donna, e presumendo che siano soddisfatte le condizioni di imputazione soggettiva dell ab in questione, riconoscere qui una contesa ideale tra un reato di ab e la violenza dell arte. Nº e un reato di lesioni molto gravi all arte. NO. Tuttavia, entrambi i reati sono di uguale gravità, nella misura in cui i rispettivi quadri criminali sono identici: la prigione maggiore nella sua misura minima.
Ovviamente, questo non sarebbe un ostacolo per riconoscere che ciò che viene dato, in tal caso, è un concorso ideale (eterogeneo). Quindi, nulla di diverso dovrebbe essere valido nel caso in cui il concorso ideale sia omogeneo: essendo i reati concomitanti di uguale gravità, il tribunale deve imporre la penalità corrispondente a ciascuno di essi. e) Il concetto di fatto in senso procedurale Il diritto processuale penale, infine, articola un ulteriore concetto di fatto, che, come già anticipato, deve essere definito in risposta alle diverse funzioni che il processo penale deve svolgere direttamente dopo contribuire alla realizzazione funzionale del diritto penale.