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Il principio del ne bis in idem nel diritto penale prende in considerazione due volte la stessa circostanza per comprovare o aggravare la sanzione della cui imposizione è. Art. º Nº della Convenzione americana sui diritti umani, d altra parte, sancisce il principio, nella sua unica dimensione procedurale, in termini ancora più restrittivi, prevedendo che -[t] ha accusato assolto da una sentenza definitiva non può essere nuovamente presentato processo per gli stessi fatti -.
Qui è essenziale riparare la limitazione della portata della garanzia solo ai casi in cui la sentenza precedente si è conclusa con la pronuncia di una decisione di assoluzione, il che significa che la garanzia non trova nemmeno applicazione nel caso di casi in cui si è verificato un Sentenza preliminare relativa agli -stessi fatti-.
Ciò certamente non ammette di essere interpretato nel senso che la convenzione autorizzerebbe quindi l imposizione di una nuova sanzione per fatti che avrebbero già comportato l imposizione di una sanzione imposta da una precedente sentenza Cnatoria. Piuttosto, resta inteso che la Convenzione intende stabilire l inammissibilità legale di quest ultima possibilità, direttamente, sul principio di legalità della sanzione, sancito dal suo art. º, in particolare con il divieto di imporre una “pena più grave di quella applicabile al momento della commissione del reato”.
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La considerazione di cui sopra, tuttavia, non è sufficiente per tenere conto dell intero ambito che dottrinalmente e attribuisce al principio ne bis in idem in senso sostanziale. Poiché il divieto di sanzioni multiple per lo stesso fatto non si limita all ipotetico caso in cui un tribunale potrebbe imporre il doppio della pena legale pR per l autore di un determinato atto penale, che, in quanto istanza di errata applicazione della legge, costituirebbe e un errore aritmetico Il nucleo del significato pratico del principio in quanto norma sostanziale riguarda piuttosto le situazioni in cui il fatto oggetto del processo può soddisfare due o più descrizioni di forme di comportamento penale, in termini di ciò che è noto come contestazione di reati.
E in tali situazioni, il principio del ne bis in idem diventa specificamente operativo nel modo di un -divieto di doppia valutazione- in modo tale che, nella misura in cui la stessa circostanza o aspetto del fatto (o dei fatti) siano oggetto di Il giudizio ha rilevanza sotto più di una descrizione, è necessario riconoscere la natura -apparente- o impropria del rispettivo conflitto di reati, al fine di evitare una violazione del divieto di pena multipla per lo stesso fatto.
In questa dimensione come standard sostanziale di giudizio, volto a evitare di comprovare o aggravare una sanzione per lo stesso fatto, il principio del ne bis in idem rappresenta solo una concrezione del divieto di eccedenza che deriva dal principio (generale) di proporzionalità: considerare lo stesso fatto due volte - o più esattamente, la stessa proprietà di un fatto - per corroborare o aggravare la sanzione da imporre a una persona, costituisce una violazione di tale divieto di eccesso.
La cosa fondamentale è che, da questo punto di vista, il principio del ne bis in idem rappresenta uno standard vincolante per il giudice, ma non senza più, almeno direttamente, per il legislatore. Ciò, poiché la premessa metodologica alla base dell applicazione del principio, nella sua modalità di proibizione della doppia valutazione, consiste nella necessità di evitare le conseguenze di una possibile ridondanza legislativa circostanziale, associata alla sovrapposizione dei presupposti di fatto di due o più regole sanzionatorie in relazione allo stesso oggetto di sussunzione.
Questo è esattamente ciò che viene affermato ogni volta che si afferma una contesa impropria o apparente di reati, che si traduce nell esclusione dell applicazione delle conseguenze che sarebbero normalmente associate a una contesa reale (reale o ideale) di reati.
È fondamentale notare qui che il divieto non viene violato, quindi, se il riconoscimento di una vera controversia penale esprime adeguatamente, e in conformità con la rappresentanza legislativa, l entità della svalutazione corrispondente al fatto o ai fatti attribuibili a un certa persona Ciò si manifesta nella proposizione dottrinale secondo la quale il divieto di doppia valutazione, in cui viene tradotto il principio del ne bis in idem, avrebbe come preciso contrappunto ciò che (in termini di dottrina penale tedesca) è noto come un -mandato di esaustività -:
la sentenza Cnatoria deve rendere esplicito tutto il contenuto di illegalità delle descrizioni di comportamenti criminali la cui realizzazione è (simultaneamente) attribuibile alla stessa persona. Pertanto, se esiste una base sufficiente per attribuire al legislatore la sopravvalutazione della stessa proprietà di un dato fatto, tale sopravvalutazione non è prima facie interpretabile come ridondanza, ma come enfasi sulla sua valutazione negativa.
Questo è al punto che ogni classificazione di un reato composto, cioè un reato strutturato come congiunzione di due (o più) reati diversi, non è altro che l articolazione di uno specifico riconoscimento legislativo del contest corrispondente ( ideale o mediale). b) Il principio del ne bis in idem come norma del diritto penale internazionale L ambito di applicazione del principio del ne bis in idem, spiegato nelle sue funzioni di proibizione della pena multipla e dell accusa multipla (o azione penale) per lo stesso fatto, è in ogni caso circoscritto all ambito corrispondente all esercizio della giurisdizione statale.
Anche sotto la sua consacrazione nei trattati Quindi, ad esempio, la tipizzazione del furto (con violenza o intimidazione nelle persone) non è altro che la tipizzazione di una combinazione mediale di coercizione (attraverso la violenza o attraverso la minaccia) e un furto.