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Teoria dell assenso

È una varietà della cosiddetta eclittica, prende come punto di partenza il precedente in termini di rappresentazione e volontà, ma aggiunge più di quei due elementi il ​​consenso o il consenso, perché se non si acconsente o si concorda sul risultato atteso e desiderato afferma che non c è vero dolore, dal momento che l autore può rifiutare ciò che è stato rappresentato come probabile e di conseguenza fidarsi della sua abilità, nel qual caso non sarebbe più colpevole ma forse da biasimare - una delle sue forme, colpa consapevole. La paternità dogmatica di questa teoria è attribuita a EEBB, che ha giustificato la sua presenza per risolvere i problemi presentati dall eventuale intenzione (Cf. C ,.). È una posizione che merita rispetto poiché potrebbe costituire un modo pratico per affermare se l agente ha agito in modo malizioso o colpevole, fondamentalmente quando ha cercato di delimitare l eventuale intento di colpa cosciente o colpa della rappresentazione. Bene, se questo è ammesso, è una buona argomentazione quella del consenso da parte del soggetto, con la formula di rappresentazione o conoscenza più (se non volente) almeno il consenso avremo l intento finale. Se si tratta di rappresentazione o conoscenza, maggiore fiducia nel fatto che il risultato non desiderato non si verifica a causa della fiducia sconsiderata o sconsiderata, ci troviamo consapevolmente colpevoli.

Il PF. , è favorevole all aggiunta del consenso alla posizione eclittica, -l intento è integrato non solo dalla conoscenza delle circostanze attuali, ma dalla rappresentazione di una situazione futura a cui tende o dal cui avvento desidera l autore, oppure meno consapevole. -

CFontán Balestra, riferendosi in particolare all eventuale intenzione - che lo tratta come una forma di colpa malvagia a causa della sua posizione dogmatica - sottolinea che la teoria dell assenso risolve il problema dell eventuale intenzione, -non ci sarà alcuna responsabilità senza che un risultato sia stato fornito al momento dell azione, almeno il più possibile. Ma questo non è abbastanza; richiede anche che tu l abbia concordato; che, alla fine, lo accetti -, J di A si riferisce anche al assenso (sopra).

E MM è anche incluso in questa teoria, che definisce l intento come - commissione dell atto con conoscenza e volontà -, ma quando si riferisce all eventuale o condizionato intento come lo chiama, egli mantiene- ciò che è rappresentato il più possibile è desiderato, se l autore ha preso in carico la sua realizzazione. La formula in questione presuppone inoltre che l autore abbia concordato con le conseguenze da lui riconosciute possibili della sua azione e che l abbia approvata internamente -. (S. Y).

Il finalismo e l intento

Studiare l intento secondo il finalismo rappresenta un trasferimento sistematico dello stesso e senza essere in grado di affermare o negare categoricamente che il finalismo abbia creato una nuova teoria riguardo all intento, dobbiamo ammettere che offre un diverso trattamento dottrinale, anche se alcuni finalisti scelgono teoria mista o eclittica per studiare gli elementi dell intento, riteniamo necessario aggiungere il consenso o l approvazione del probabile risultato al fine di studiare l eventuale intento.

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Una delle conseguenze del finalismo è individuare la frode come elemento soggettivo del tipo penale, studiandola come un tipo soggettivo secondo l espressione della WW, che individua la frode come elemento dell azione finalista e quindi del tipo.

Nei locali del colpevole si studia la coscienza dell ilicità o la conoscenza dell illegalità che non appartiene all intento del tipo, ma al giudizio di rimprovero (WW.); Come abbiamo già detto, poiché la conoscenza dell illegalità non fa parte dell intento, quelli incapaci di colpa in quanto l imputabile possono agire in modo dannoso.

Un altro aspetto importante è che la frode individuata come elemento soggettivo del tipo, che coincide con lo scopo dell azione, consente di smembrare l errore di tipo che può determinare l assenza di frode e quindi della T e l errore di proibizione o su una causa di giustificazione, che genera l accusa (infra, in dettaglio).

MM acerrimo nemico del finalismo e sostenitore del causalismo tradizionalista, considera parte dell intento o dell elemento conforme alla conoscenza dell ingiustizia dell azione - o consapevolezza dell illegalità - -l intenzione è la conoscenza del fatto. Appartiene all intenzione di conseguenza; della conoscenza delle circostanze di fatto, anche della consapevolezza dell illegalità come conseguenza dell ingiustizia del fatto nel suo insieme. Questo principio non può essere messo in discussione: chi non sa che procede ingiustamente non commette mai un reato -, come L autore ha citato la maggior parte dei causalisti che risiedono nell inganno nella colpa e nella conoscenza dell atto illecito della struttura dell intento.

L intento è conformato dalla consapevolezza di ciò che è desiderato (elemento intellettuale) e dalla decisione di volerlo fare (elemento volitivo), questi elementi costituiscono l intento, l intento appartiene all azione e attraverso esso al tipo penale come afferma legge , -l azione oggettiva è l esecuzione finalista dell intento. Dolo è conoscenza e vuole la realizzazione del tipo-, per il finalismo del WWiano il problema dell eventuale intento è superato perché -l intento dell atto include tutto ciò che la volontà di estendere concrezione, cioè non solo l obiettivo perseguito, ma anche i mezzi necessari e le conseguenze secondarie -(s. e).

Definizione ed elementi

È un accettazione quasi uniforme della definizione di intento della WW, tra i finalisti che ignoriamo considerando come parte dell intento alla conoscenza dell illegalità. Oltre alle definizioni che sono state menzionate, possiamo indicare quelle di EB per le quali l intento è -la conoscenza e la volontà di attuare il tipo penale-, di -ECU- l intenzione è la conoscenza del fatto che integra il tipo, accompagnato da la volontà di farlo o, almeno per l accettazione del risultato come risultato di un azione volontaria -, quest ultima definizione ha un grande merito perché è considerata la produzione di eventuali frodi mediante assenso. Per la PF. J -intento significa conoscere e volere gli elementi oggettivi appartenenti al tipo penale-.

Con le eccezioni che sono state formulate, ognuna di queste definizioni ci è utile per studiare gli elementi dell intento, che consideriamo come: conoscenza degli elementi obiettivi del tipo e volontà di specificare, o almeno l accettazione che produrre il risultato a seguito di attività di volontariato. In questo modo ci riferiamo alla definizione di eventuale intento.

L ELEMENTO INTELLETTUALE

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Ciò che possiamo anche chiamare cognitivo, è modellato dalla conoscenza del significato dell azione che viene eseguita. È importante che l autore sappia cosa esegue veramente, le conseguenze causali di quell esecuzione e le ripercussioni dell evento nel mondo esterno. Il PF. C, ritiene che ci debba essere uno stretto parallelo tra la rappresentazione mentale dell ordine cognitivo e il vero evento che si verifica nel mondo fenomenico (sic). È sinonimo di sapere, volere ed esprimere che esiste una frode conoscenza precisa degli elementi oggettivi di tipo penale, ovvero conoscenza (o conoscenza) dei componenti del tipo obiettivo. Per legge come -l azione è una creazione consapevole della realtà.